martedì 4 giugno 2013

“Tutto si perde con la guerra. Tutto si guadagna con la pace”


«Cari fratelli e sorelle, sempre viva e sofferta è la mia preoccupazione per il persistere del conflitto che ormai da più di due anni infiamma la Siria e colpisce specialmente la popolazione inerme, che aspira ad una pace nella giustizia e nella comprensione. Questa tormentata situazione di guerra porta con sé tragiche conseguenze: morte, distruzione, ingenti danni economici e ambientali, come anche la piaga dei sequestri di persona. Nel deplorare questi fatti, desidero assicurare la mia preghiera e la mia solidarietà per le persone rapite e per i loro familiari, e faccio appello all’umanità dei sequestratori affinché liberino le vittime. Preghiamo sempre per la nostra amata Siria.
Nel mondo ci sono tante situazioni di conflitto, ma ci sono anche tanti segni di speranza. Vorrei incoraggiare i recenti passi compiuti in vari Paesi dell’America Latina verso la riconciliazione e la pace. Accompagniamoli con la nostra preghiera.
Questa mattina, ho celebrato la Santa Messa con alcuni militari e con i parenti di alcuni caduti nelle missioni di pace, che cercano di promuovere la riconciliazione e la pace in Paesi in cui si sparge ancora tanto sangue fraterno in guerre che sono sempre una follia. “Tutto si perde con la guerra. Tutto si guadagna con la pace”. Chiedo una preghiera per i caduti, i feriti e i loro familiari.
Facciamo insieme, adesso, in silenzio, nel nostro cuore - tutti insieme - una preghiera per i caduti, i feriti e i loro familiari. In silenzio.»
papa Francesco, Angelus, 2 giugno 2013

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