giovedì 11 dicembre 2008

Benedetto XVI - Messaggio per la Giornata mondiale della pace 2009

“La povertà risulta sovente tra i fattori che favoriscono o aggravano i conflitti, anche armati. A loro volta questi ultimi alimentano tragiche situazioni di povertà”.
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È quanto scrive Benedetto XVI all’inizio del suo messaggio, “Combattere la povertà, costruire la pace”, per la Giornata mondiale della pace che si celebrerà il 1° gennaio 2009.
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Diverse le questioni affrontate dal Papa: la globalizzazione, lo sviluppo demografico, le pandemie, il disarmo, la crisi alimentare e le distorsioni della finanza.
In tale contesto, afferma, “combattere la povertà implica un'attenta considerazione del complesso fenomeno della globalizzazione” e una “visione ampia e articolata” della povertà stessa che non è solo di natura materiale, ma comprende anche “fenomeni di emarginazione, povertà relazionale, morale e spirituale”.
Per il Papa, “ogni forma di povertà imposta ha alla propria radice il mancato rispetto della trascendente dignità della persona umana”.
Tra i fenomeni che vengono comunemente ritenuti una delle sue cause vi è lo sviluppo demografico, e Benedetto XVI rammenta le campagne internazionali “di riduzione delle nascite”, osservando che “lo sterminio di milioni di bambini non nati, in nome della lotta alla povertà, costituisce in realtà l'eliminazione dei più poveri tra gli esseri umani”, mentre nelle nazioni più sviluppate “la popolazione sta confermandosi come una ricchezza”.
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Ulteriore ambito di preoccupazione del Papa le “malattie pandemiche” (malaria, tubercolosi e Aids), con l’aggravante, evidenzia, che i Paesi che ne sono vittime, “per farvi fronte, debbono subire i ricatti di chi condiziona gli aiuti economici all'attuazione di politiche contrarie alla vita”.
Per combattere l’Aids, afferma Benedetto XVI, occorre anzitutto affrontare “le problematiche morali con cui la diffusione del virus è collegata” e bisogna educare “specialmente i giovani a una sessualità pienamente rispondente alla dignità della persona”; necessario inoltre “mettere a disposizione anche dei popoli poveri le medicine e le cure necessarie”, promuovere la ricerca medica e “le innovazioni terapeutiche”.
Il Papa si sofferma anche sulla povertà dei bambini, “quasi la metà di coloro che vivono in povertà assoluta”, e ribadisce l’importanza di un “impegno a difesa della famiglia” e della sua stabilità perché “quando la famiglia si indebolisce i danni ricadono inevitabilmente sui bambini.
Ove non è tutelata la dignità della donna e della mamma, a risentirne sono ancora principalmente i figli”. “Suscita preoccupazione – si legge ancora nel messaggio - l'attuale livello globale di spesa militare”: risorse che per il Pontefice “vengono di fatto distolte dai progetti di sviluppo dei popoli, specialmente di quelli più poveri e bisognosi di aiuto”.
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Di qui il richiamo agli Stati ad “una seria riflessione sulle più profonde ragioni dei conflitti, spesso accesi dall'ingiustizia, e a provvedervi con una coraggiosa autocritica”.
Un miglioramento dei rapporti “dovrebbe consentire una riduzione delle spese per gli armamenti” e quindi tradursi in “un impegno per la pace all’interno della famiglia umana” attraverso risorse da destinare a progetti di sviluppo. Sulla crisi alimentare, “caratterizzata non tanto da insufficienza di cibo, quanto da difficoltà di accesso ad esso e da fenomeni speculativi”, il Papa denuncia la “carenza di un assetto di istituzioni politiche ed economiche in grado di fronteggiare le necessità e le emergenze”.
Più in generale Benedetto XVI sottolinea la necessità di “una forte solidarietà globale' tra Paesi ricchi e Paesi poveri, nonché all'interno dei singoli Paesi”, e di “un codice etico comune” le cui norme “siano radicate nella legge naturale” inscritta “nella coscienza di ogni essere umano”.
Con riferimento alle attuali regole del commercio internazionale che penalizzano ed emarginano “molti Paesi a basso reddito”, il Papa lancia un appello perché tutti “abbiano le stesse possibilità di accesso al mercato mondiale, evitando esclusioni e marginalizzazioni”.
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Soffermandosi sulle distorsioni di una finanza “appiattita sul breve e brevissimo termine”, Benedetto XVI osserva che “anche la recente crisi dimostra come l'attività finanziaria sia a volte guidata da logiche puramente autoreferenziali e prive della considerazione, a lungo termine, del bene comune”.
Per il Papa “la lotta alla povertà richiede una cooperazione sia sul piano economico che su quello giuridico che permetta alla comunità internazionale e in particolare ai Paesi poveri di individuare ed attuare soluzioni coordinate per affrontare i suddetti problemi realizzando un efficace quadro giuridico per l'economia”. “Mettere i poveri al primo posto comporta, infine, che si riservi uno spazio adeguato a una corretta logica economica da parte degli 'attori del mercato internazionale, ad una corretta logica politica da parte degli attori istituzionali e ad una corretta logica partecipativa capace di valorizzare la società civile locale e internazionale”.
In particolare, sottolinea il Pontefice, “la società civile assume un ruolo cruciale in ogni processo di sviluppo”.
La pace “si costruisce solo se si assicura a tutti la possibilità di una crescita ragionevole” conclude il Papa, e la globalizzazione ha bisogno “di essere orientata verso un obiettivo di profonda solidarietà che miri al bene di ognuno e di tutti”.
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fonte: http://www.agensir.it
  • clicca qui per il testo dal sito del Vaticano; clicca qui per il testo offerto da Zenit.org;
  • clicca qui per il testo in pdf (A4, 6 pagine) del messaggio dal sito chiesacattolica.it; oppure clicca qui per il testo pdf completo editato in A4 4 pagine.
  • clicca qui per l'Intervento del Cardinale Renato Raffaele Martino in occasione della conferenza stampa di presentazione del documento 2009. Clicca qui per il medesimo intervento in pdf.
  • clicca qui sotto (triangolo-play) per ascoltare il messaggio letto da Radio Vaticana (in due parti: scarica qui mp3 con prima parte, scarica qui mp3 con seconda parte):

  • clicca qui sotto (triangolo-play) per ascoltare un servizio giornalistico di RadioVaticana105live a commento del messaggio pontificio:

  • clicca qui per raggiungere i testi dei precedenti messaggi di Benedetto XVI; qui per quelli di Giovanni Paolo II; qui per quelli di Paolo VI.
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Benedetto XVI per il 60° della carta dei diritti del'uomo

Benedetto XVI: i diritti dell'uomo sono “fondati in Dio creatore” - Nel 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo.

CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 10 dicembre 2008 (ZENIT.org).- Nel 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, Benedetto XVI ha dichiarato che questi ultimi sono “fondati in Dio creatore”. [...]
Nel suo discorso, il Pontefice ha ricordato che “sessant'anni or sono, il 10 dicembre, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, riunita a Parigi, adottò la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, che costituisce ancora oggi un altissimo punto di riferimento del dialogo interculturale sulla libertà e sui diritti dell'uomo”.
La dignità di ogni uomo, ha aggiunto, “è garantita veramente soltanto quando tutti i suoi diritti fondamentali vengono riconosciuti, tutelati e promossi”.
La Chiesa, dal canto suo, ribadisce “da sempre” che “i diritti fondamentali, al di là della differente formulazione e del diverso peso che possono rivestire nell'ambito delle varie culture, sono un dato universale, perché insito nella stessa natura dell'uomo”.
“La legge naturale, scritta dal Creatore nella coscienza umana, è un denominatore comune a tutti gli uomini e a tutti i popoli”, ha proseguito il Papa, sottolineando che si tratta di “una guida universale che tutti possono conoscere e sulla base della quale tutti possono intendersi”.
Per questo, ha osservato, i diritti dell'uomo sono “ultimamente fondati in Dio creatore, il quale ha dato ad ognuno l'intelligenza e la libertà”.
“Se si prescinde da questa solida base etica, i diritti umani rimangono fragili perché privi di solido fondamento”.
Secondo Benedetto XVI, la celebrazione del 60° anniversario della Dichiarazione costituisce “un'occasione per verificare in quale misura gli ideali, accettati dalla maggior parte della comunità delle Nazioni nel 1948, siano oggi rispettati nelle diverse legislazioni nazionali e, più ancora, nella coscienza degli individui e delle collettività”.
Anche se “un lungo cammino è stato già percorso”, riconosce, “ne resta ancora un lungo tratto da completare”, perché “centinaia di milioni di nostri fratelli e sorelle vedono tuttora minacciati i loro diritti alla vita, alla libertà, alla sicurezza; non sempre è rispettata l'uguaglianza tra tutti né la dignità di ciascuno, mentre nuove barriere sono innalzate per motivi legati alla razza, alla religione, alle opinioni politiche o ad altre convinzioni”.
“Non cessi, pertanto, il comune impegno a promuovere e meglio definire i diritti dell'uomo, e si intensifichi lo sforzo per garantirne il rispetto”, ha esortato il Pontefice.
“Accompagno questi voti con la preghiera perché Iddio, Padre di tutti gli uomini, ci conceda di costruire un mondo dove ogni essere umano si senta accolto con piena dignità, e dove i rapporti tra gli individui e tra i popoli siano regolati dal rispetto, dal dialogo e dalla solidarietà”.
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fonte: zenit.org

mercoledì 10 dicembre 2008

60° anniversario della carta dei diritti dell'uomo

Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamava la Dichiarazione universale dei diritti umani.
Per la prima volta nella storia dell'umanità, era stato prodotto un documento che riguardava tutte le persone del mondo, senza distinzioni.
Per la prima volta veniva scritto che esistono diritti di cui ogni essere umano deve poter godere per la sola ragione di essere al mondo.
Eppure la Dichiarazione è ancora disattesa, perché ancora troppo sconosciuta.
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qui un breve video di presentazione della carta...
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qui sotto invece l'animazione illustra i 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani (Dudu). E' stata prodotta nel 1988, nell'ambito della serie di concerti "Human Rights Now! Tour", organizzati da Amnesty International in occasione del 40mo anniversario della Dudu. Viene riproposta vent'anni dopo, per celebrare il 60mo anniversario del primo fondamentale documento internazionale sui diritti umani. Il video dura 28 minuti.
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qui un breve filmato tratto dal TG3 del 9 dicembre 2008 su una iniziativa a Roma.
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altro video molto interessante (in inglese)
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mercoledì 3 dicembre 2008

11.12.'08: presentazione messaggio per la pace 2009

Giovedì 11 dicembre 2008, alle ore 11.30, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede avrà luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la 42ª Giornata Mondiale della Pace (1° gennaio 2009) sul tema: "Combattere la povertà, costruire la pace".
Interverranno il Cardinale Renato Raffaele Martino e S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi, rispettivamente Presidente e Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

fonte: http://www.justpax.it/ita/home_ita.html
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sabato 29 novembre 2008

29 novembre 2008: giornata colletta banco alimentare

Sabato 29 novembre è la giornata nazionale dedicata alla colletta del Banco Alimentare. Un modo intelligente per sensibilizzare tutti sulla necessità della condivisione delle risorse primarie, come il cibo. Un modo per ovviare allo scandalo dei quintali di cibo sprecato perché invenduto...

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Se non conosci la bella realtà del Banco Alimentare clicca qui.
Anche il Villaggio S.Antonio onlus partecipa con volontari e mezzi alla raccolta di questo giorno.

venerdì 28 novembre 2008

non è possibile dimenticare o tacere

In questi giorni segnati da così tanta violenza o preoccupazioni sui grandi sistemi economici in crisi rischia di passare ancora una volta nel dimenticatoio la situazione drammatica del Congo.
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Il documentario di Medici Senza Frontiere. Il dramma di migliaia di sfollati ostaggi della violenza. L'organizzazione umanitaria, una delle poche che ancora sta lavorando nelle aree più violente delle regione, rilancia lallarme con la campagna internazionale Condizione: critica.
"Con questo progetto multimediale vogliamo far ascoltare la voce di quelle persone che stanno vivendo sulla propria pelle la tragedia del Kivu. Nessuno meglio di loro può parlare delle proprie condizioni di vita e dei bisogni e può dare un volto a questo dolore, spiega Sergio Cecchini di MSF Italia.
MSF ha invitato nella regione il fotografo Cédric Gerbehaye, vincitore del World Press Photo. Le sue immagini sono la base del video.
La verità - dicono i volontari - è che la vita nel Congo orientale non è solo dura, "ma è davvero critica. Le case e le terre sono diventate campi di battaglia. I bambini nati durante la crisi non conoscono che la guerra. Rifugi, cibo e acqua ormai scarseggiano".
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Visita questo sito dedicato dove puoi vedere il video completo di 11 minuti (oppure sempre da YouTube cliccando qui).
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mercoledì 26 novembre 2008

in dialogo per costruire la pace - incontri all'arcella

Ordine Francescano Secolare - Fraternità di S.Antonio di Arcella (PD) // Comunità Parrocchiale - di S.Antonio di Arcella (PD)

IN DIALOGO PER COSTRUIRE LA PACE - 4° CICLO DI INCONTRI SUL DIALOGO FRA LE RELIGIONI E FRA LE CULTURE

Tema conduttore: il Bene Comune. Sulle orme di Francesco di Assisi, costruttore di pace, approfondiremo il significato della povertà come scelta, come rinuncia al possesso di ciò che va condiviso con i fratelli poiché è bene di tutti e di ciascuno. Incontreremo chi conosce a fondo la Spiritualità francescana e la Dottrina sociale della chiesa, ma anche chi testimonia stili di vita nuovi, ispirati dalla solidarietà, orientati al Bene Comune.
Gli incontri si svolgono presso il Centro Parrocchiale di Arcella - via Bressan 1, Padova.

giovedì 30 ottobre 2008 - ore 20.45 METTERE IN COMUNE I BENI
  • p.Andrea Vaona OFM Conv - Facoltà Teologica del Triveneto [clicca qui per scaricare il file mp3 con l'intervento in aula, qui sotto per l'ascolto on-line]

  • Fabio Pipinato - Fondazione Fontana [clicca qui per scaricare il file mp3 con l'intervento in aula, qui sotto per l'ascolto on-line]

Nella vita Francesco di Assisi: la povertà e la rinuncia al possesso rappresentano una scelta compiuta per amore di Cristo e dei fratelli. Oggi: nell’ottica della filosofia della sobrietà e della decrescita una delle opzioni possibili è l’economia solidale; molti sono gli strumenti per attuarla.

giovedì 27 novembre 2008 - ore 20.45 NUOVI STILI DI VITA: SCELTA RESPONSABILE PER IL BENE DI TUTTI E DI CIASCUNO
  • p.Adriano Sella - Commissione Nuovi stili di vita Diocesi di Padova
  • Antonia e Claudio Carrara - MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione) di Padova
I nuovi stili che devono caratterizzare la nostra vita partono da un livello personale, familiare, ma è necessario che evolvano verso una dimensione di comunità, fino a raggiungere i vertici del sistema globale.

giovedì 15 gennaio 2009 - ore 20.45 IL BENE COMUNE: SFIDA PER LA COSCIENZA MORALE DEL CRISTIANO
  • d.Marco Cagol - Pastorale sociale e del lavoro Diocesi di Padova
  • Franco Frazzarin - Consigliere internazionale dell’OFS
La presenza del cristiano nella società si qualifica per la ricerca e la promozione del bene dell’intera comunità umana. Lo conferma la Dottrina sociale della Chiesa che fa del Bene Comune uno dei suoi valori fondamentali. Lo testimonia l’impegno sociale con cui la grande Famiglia Francescana mette in atto gli ideali di pace, di carità e di fratellanza concretamente vissuti da Francesco di Assisi.

Ordine Francescano Secolare - Fraternità di S. Antonio di Arcella
ofs.puntodincontro@diweb.it

Clicca qui per scaricare il pdf con la locandina
Vedi sopra i link per i file audio

martedì 18 novembre 2008

presenze di carità francescana nel veneto


In occasione del pellegrinaggio annuale delle regioni d'Italia ad Assisi per offrire l'olio alla lampada votiva presso la tomba del santo patrono della nazione, Francesco d'Assisi, la regione Veneto ha posto in atto numerose iniziative.
Tra le ultime in ordine di tempo la commissione preparatoria dell'evento ha proposto alla componente francescana di produrre un fascicolo contenente le schede di presentazione delle opere di carità e solidarietà promosse o gestite da presenze francescane maschili o femminili.
Questo fascicolo (puoi scaricare qui il file pdf che lo contiene nella sua interezza) riporta ovviamente anche i centri veneti già segnalati nel nostro "Il Valore del Dono".
Cliccando qui puoi leggere la presentazione del fascicolo e consultare l'elenco dei centri presentati. Leggendo il fascicolo invece trovi le schede e soprattutto tutti i riferimenti (indirizzi, contatti, siti web, mail, etc etc etc).
Buona lettura nell'ottica di appassionare tanti lettori e magari poter offrire qualche ora in attività di volontariato 'appena fuori porta' in luoghi che forse non sono conosciuti.
Pace e bene.
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giovedì 13 novembre 2008

premio internazionale sant'antonio - 6' edizione


Il film “Gomorra” di Matteo Garrone; l’attore Ettore Bassi per la fiction di Rai Uno “Chiara e Francesco”; la Sant Anthony of Padua Charitable Trust degli americani Michael e Susan Borden; Gregoire Ahongbonon per il suo impegno a favore dei malati mentali in Africa.

Sono i vincitori della sesta edizione del “Premio internazionale Sant’Antonio”: ad annunciarlo oggi alla stampa è stata Milly Carlucci, che venerdì prossimo, 14 novembre, condurrà nella Basilica del Santo a Padova la cerimonia di premiazione, in diretta su Telepace a partire dalle ore 20.45.


Il “Premio internazionale Sant’Antonio” è stato ideato nel 1998, in occasione del centenario del “Messaggero di sant’Antonio” e si divide nelle tradizionali quattro categorie: solidarietà, testimonianza, cinema e televisione.

La Giuria composta dai Frati del “Messaggero” ha selezionato i vincitori per la categoria riservata alla solidarietà (premio ai coniugi Bordon) e per la categoria riservata alla testimonianza, con un premio assegnato a Gregoire Ahongbonon, che nel 1983 ha costituito l’Asociazione Saint Camille de Lellis di Bouaké che si occupa dell’assistenza, la cura e il recupero dei malati di mente dei villaggi africani.

La Giuria per la categoria riservata al cinema, presieduta dal regista Eugenio Cappuccio, ha scelto “Gomorra” di Matteo Garrone, che rappresenterà l’Italia nella corsa agli Oscar per il miglior film straniero.

Per questa sesta edizione sono inoltre stati istituiti due premi speciali, assegnati ad Ernesto Olivero, fondatore e anima del Sermig di Torino, e a mons. Giovanni Nervo, primo presidente della Caritas italiana e presidente onorario della Fondazione Zancan.

Nei centri di accoglienza di Gregoire Ahongbonon sono oggi ospitati più di 1.200 malati psichici: “Non riceviamo nessuna sovvenzione dallo Stato, né in Benin né in Costa d’Avorio”, ha detto l’africano. Gregoire si occupa di accoglienza dei “dimenticati dei dimenticati”, come li ha definiti, da 25 anni, “da quando ho visto un uomo nudo che vagava per la strada cercando il cibo tra l’immondizia. Non siamo diversi da questi malati”, ha aggiunto incatenandosi simbolicamente davanti ai giornalisti; in Africa molti malati psichici vivono incatenati agli alberi. In Costa d’Avorio, più di 17 milioni di abitanti, ci sono solo due ospedali psichiatrici, ed uno solo in Benin, dove vivono 7 milioni di persone.

“Un modo di accompagnare nello sguardo lo spettatore, perché possano ristabilirsi i confini della giustizia”: così mons. Dario Viganò, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, ha definito il film “Gomorra”, che con la sua “Onestà di visione” dimostra che “il male conosce le leggi proprie della giustizia, ma si sottrae ad esse e vive nella solitudine, pensando che tutti gli altri debbano essere schiavi”.
Agenzia SIR, mercoledì 12 novembre 2008
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Altri link:
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lunedì 3 novembre 2008

padova - domenica 9 novembre giornata del ringraziamento e della salvaguardia del creato

DOMENICA 9 NOVEMBRE
giornata del ringraziamento
e della salvaguardia del Creato

Una nuova sobrietà significa una vita non fatta di rinunce e di penitenza, ma dove si fanno scelte per dare qualità alla propria vita, liberandola dalla prigionia della quantità di tante cose o beni materiali, per riempirla dei beni relazionali che sono quelli che danno felicità alla gente.

Utilizzando uno slogan, possiamo affermare che la nuova sobrietà è: meno beni materiali e più beni relazionali, meno cose e più rapporti interpersonali, meno oggetti e più abbracci.

Operazione zaino per una nuova sobrietà
Per educare le persone a promuovere una nuova sobrietà proponiamo l’operazione zaino, che consiste nel saper distinguere le cose necessarie da quelle superflue, cioè saper cogliere qual è l’essenziale del vivere da quello che è superfluo, in modo da alleggerire i nostri cammini e liberarci dall’oppressione del consumismo.

L’operazione zaino si sviluppa in 4 momenti:
  1. Svuotare lo zaino che abbiamo portato sulle spalle in questi anni, dove sono stati posti tanti beni, soprattutto quelli materiali cioè cose volute ma anche imposte dal consumismo. Questo ci aiuta a percepire come la nostra vita è davvero piena di cose e come siamo condizionati dal sistema che ci induce ad accumulare sempre più mediante il consumo sfrenato, costringendoci poi a dedicare troppo tempo per stare dietro alle cose, trascurando così le relazioni che sono i beni fondamentali della vita.
  2. Discernere quali sono i beni necessari per la vita da quelli che sono superflui di cui possiamo fare a meno, percepire anche quali sono i beni fondamentali di cui non possiamo fare a meno per dare qualità alla vita.
  3. Riporre nello zaino solamente le cose necessarie che hanno un valore di utilità, e soprattutto collocare i rapporti interpersonali che hanno un valore relazionale e quindi essenziali per la vita.
  4. Gettare nel cestino le cose superflue che promuovono solamente la quantità della vita ma non la rendono felice, anzi generano disagio e malessere perché ci rendono cose-dipendenti.
Rifiuti: puliamo l’ambiente con orgoglio senza vergognarci di sporcarci le mani
Dobbiamo impegnarci a ripulire l’ambiente, liberandolo dai tanti rifiuti che continuamente vengono prodotti da questa società dei consumi. Anche noi possiamo proporci l’obiettivo “Rifiuti Zero” che è diventato possibile in molte città del Canada, della California (USA) e della Nuova Zelanda. Come…?
  • Ridurre i rifiuti: per esempio nel comprare prodotti sfusi o poco imballati;
  • Realizzare la raccolta differenziata con attenzione ed educare a differenziare i rifiuti;
  • Mettere in atto il riciclo e riutilizzo delle cose, in modo da valorizzarle meglio.
  • Usare materiali biodegradabili, così come fa la natura che è maestra del riciclo.
Dobbiamo superare l’era delle discariche e degli inceneritori che ci ha lasciato un inquinamento inquietante. Questo è possibile se c’impegniamo a mettere in pratica tanti stili e modi che realizzano l’obiettivo “Rifiuti Zero”.

Abitare il proprio ambiente con affetto
Facciamo nostro questo impegno di abitare la terra con cura, di vivere nel proprio ambiente, nel sentirlo vicino (anche affettivamente) per far crescere il senso di responsabilità verso la natura. Per esempio: educare ad amare lo spazio pubblico così come amiamo quello privato, ossia rispettare il giardino pubblico o la piazza con la stessa cura che abbiamo verso il giardino o il cortile di casa nostra.

Proposte.
S’invita ad unire la tradizionale giornata di ringraziamento all’impegno per la tutela e la promozione dell’ambiente, quest’anno in particolare per il rispetto e la salvaguardia della terra che non può diventare una grande discarica.

Rendere grazie significa riconoscere il valore del Creato come dono di Dio che ci viene imprestato per poter realizzare il bene comune, consegnandolo alle generazioni future senza rifiuti, ma pienamente biodegrabile come è la natura stessa del pianeta terra.

Alcuni suggerimenti per poter realizzare la giornata della salvaguardia del Creato e del ringraziamento:
Rendere visibile il dono della terra che non può mai diventare rifiuto, ricordando che la terra è maestra del riciclaggio.

Nel momento dell’offertorio portare all’altare:
  • Lo zaino con un po’ di terra, leggendo la seguente motivazione:“vogliamo mettere nel nostro zaino la terra che è una realtà vitale per la nostra esistenza, e ci impegniamo quindi a custodirla come dono comune”.
  • Il cestino con dentro i nostri vecchi stili di vita, leggendo la seguente motivazione:“vogliamo gettare via i nostri vecchi stili di vita che non rispettano l’ambiente e che trasformano il Creato da dono di Dio a veleno”.
  • Il pane e il vino della produzione biologica, leggendo la seguente motivazione: “portiamo il pane e il vino che sono stati prodotti mediante l’agricoltura biologica, la quale s’impegna a rispettare i tempi della natura e ad una produzione senza più inquinarla”.
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lunedì 27 ottobre 2008

premio internazionale sant'antonio

Si svolgerà venerdì 14 novembre 2008 a Padova la VI^ Edizione del "Premio Internazionale Sant'Antonio", il riconoscimento istituito nel 1998 dal «Messaggero di sant'Antonio» in occasione del centenario della rivista edita dai frati della Basilica del Santo e diffusa in tutto il mondo in un milione di copie.

Dal 2002 il "Premio Internazionale Sant'Antonio" è organizzato in collaborazione con il Comune di Padova, e desidera diventare sempre più un appuntamento importante non solo per i devoti al Santo, ma per l'intera città.

Come per le precedenti edizioni, due saranno i momenti che metteranno al centro dell'attenzione i premiati per le quattro tradizionali categorie riservate alla Solidarietà, alla Testimonianza, al Cinema e alla Televisione:

- Mercoledì 12 novembre 2008, a Roma, nella Sede di Radio Vaticana, si terrà la Conferenza Stampa con la proclamazione dei vincitori.

- Venerdì 14 novembre 2008 alle ore 21, in Basilica del Santo a Padova, si terrà la Cerimonia di Consegna dei premi. La serata si svolgerà all'interno della Basilica, ad invito gratuito sino ad esaurimento posti, per accogliere tutti quelli che vorranno assistere.

Per approfondimenti:

giovedì 23 ottobre 2008

pace... in video-clip (6)

tempo di... pace!
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dallo spettacolo "La Bibbia ha (quasi) sempre ragione" di Gioele Dix.

martedì 21 ottobre 2008

novembre 2008, a padova mese del creato


Novembre 2008 mese del creato - Progetto: Missionari del creato

Il progetto Missionari del Creato è un’iniziativa della Commissione Nuovi stili di vita della Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Padova, che intende coinvolgere le persone che hanno a cuore la salvaguardia del creato e si rendono disponibili per annunciare l’importanza della responsabilità umana verso il creato, come dono di Dio. Il progetto vuole dare voce alla proposta della Cei: Una nuova sobrietà per abitare la terra.

PADOVA - I missionari del creato nei fine settimana del mese di novembre (dedicato in Diocesi alla salvaguardia del creato) andranno sulle strade e nelle piazze, o all’uscita delle messe, per incontrare la gente e far cogliere la responsabilità che abbiamo verso l’ambiente, e suggerire scelte e stili di vita che salvaguardino il creato.

Formazione e mandato del vescovo
I volontari parteciperanno ad alcuni incontri di formazione, durante il mese di ottobre, per acquisire strumenti utili a svolgere questo servizio (a ognuno sarà anche consegnato un kit).
Gli incontri di formazione sono:
  • lunedì 20 ottobre, ore 20.30, parrocchia di San Carlo (Pd)
  • venerdì 31 ottobre, ore 16-19, parrocchia dello Spirito Santo (Pd) - Al termine, venerdì 31 ottobre, alle 18, i partecipanti riceveranno dal vescovo Antonio il mandato ecclesiale di “missionari del creato”.
Chi intende svolgere questo servizio ecclesiale è invitato a contattare padre Adriano Sella, Commissione Nuovi stili di vita, Cappella San Giuseppe lavoratore, Quarta Strada n. 7 (Zona Industriale) - 35129 Padova, tel. 049-773687, fax 049-8073307, cell. 346-2198404

Per informazioni:
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http://www.dicomunita.it/dcfiles/dcArt.cfm?iddc=304&idnotizia=35139

lunedì 20 ottobre 2008

che ora è? l'ora di fare la pace!

sabato 18 ottobre 2008

un milione di bambini di tutto il mondo prega per la pace


Un milione di bambini di tutto il mondo prega per la pace Campagna mondiale del Rosario infantile

CARACAS, martedì, 14 ottobre 2008 (ZENIT.org).-
L'abituale campagna di un milione di bambini che prega per la pace si svolgerà quest'anno il 18 ottobre prossimo.
L'iniziativa, che ha avuto origine in Venezuela, si è ormai diffusa in tutto il mondo.
Il Consiglio Nazionale dei Laici del Venezuela, in una nota inviata a ZENIT, convoca a partecipare all'iniziativa, nata a Caracas nel 2005 e che consiste nell'invitare un milione di bambini di tutto il mondo a unirsi nella recita del Santo Rosario.
L'obiettivo è “infondere nel cuore dei bambini l'idea di pregare per la pace interiore di ogni essere umano, così come per la pace e l'unità nella famiglia, nel Paese e nel mondo intero”, spiega la nota.
Per partecipare non sono necessarie mobilitazioni né spese, visto che si deve semplicemente recitare il Rosario “il prossimo 18 ottobre alle 9.00 del mattino – dice la convocazione della campagna per il Venezuela – nelle aule, nei cortili, in piazze, cappelle, ospedali pediatrici, parrocchie, orfanotrofi, case di cura, asili”, ovunque si trovi ogni volontario.
Per diventare volontari è necessario soltanto aiutare “a far conoscere e motivare” nella propria comunità questa Giornata di Preghiera, o anche rendersi disponibili il 18 ottobre alle 9.00 per accompagnare i bambini.
Gli organizzatori considerano il sostegno dei volontari “prezioso e molto importante”.

Alcune delle innumerevoli testimonianze ricevute nel corso delle campagne precedenti possono essere lette sulla pagina web della campagna: http://www.unmillondeninos.com/ o http://www.millon-de-ninos-rezando.net/
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http://www.zenit.org/rssitalian-15753

giovedì 16 ottobre 2008

giornata mondiale contro la povertà


GIORNATA MONDIALE CONTRO POVERTÀ: BAN KI-MOON (ONU), “PER LA DIGNITÀ DI TUTTI”
“I nostri sforzi per sradicare la povertà devono indirizzarsi maggiormente sul rispetto per i diritti umani e la dignità di tutti. Devono andare oltre la soddisfazione di bisogni materiali di base e concentrarsi su discriminazione e disuguaglianza”.
Lo ha dichiarato Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, in occasione della Giornata mondiale contro la povertà che si terrà il 17 ottobre: “Ciò significa garantire che tutti i poveri abbiano accesso alle risorse di cui hanno bisogno – terra, capitale, conoscenza, professionalità – per sfuggire alla povertà. Significa anche attribuire ai poveri i mezzi per poter partecipare effettivamente ai processi decisionali e alle altre attività che toccano direttamente le nostre vite”.
Inoltre, sottolinea in segretario, è necessario adempiere gli impegni presi sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio per non creare “le condizioni per una maggiore miseria umana e mancanza di sicurezza su scala mondiale”, perché “la povertà depreda i poveri della loro dignità umana”.

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http://www.agensir.it/pls/sir/v2_s2doc_b.rss?id_oggetto=160211#160211
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mercoledì 1 ottobre 2008

sostieni le opere dei frati di s.antonio

Destina il 5x1000
alle attività sociali dei frati


Con un gesto che non costa nulla, puoi destinare il 5 per mille delle imposte IRPEF a favore dei progetti di CARITAS ANTONIANA. Attraverso questo ente puoi sostenere le attività sociali dei frati del Santo. Devi semplicemente:
  • utilizzare la scheda per la scelta della destinazione del 5 per mille dell'IRPEF
  • compilare la parte relativa ai dati anagrafici del CONTRIBUENTE e inserire il tuo codice fiscale
  • firmare nel riquadro BENEFICIARIO: Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni (è il primo riquadro a destra come mostra la figura )
  • scrivere negli appositi spazi il codice fiscale del beneficiario: 00226500288 (che identifica la Provincia Padovana Frati Minori Conventuali – Caritas Antoniana)
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giornate della pace e non-violenza, comune di padova


Giornate della pace e della Nonviolenza

Per il secondo anno la città di Padova dedica alcune giornate al tema della Nonviolenza.

L'Amministrazione comunale ripropone il suo impegno per la pace, la solidarietà e la convivenza tra i popoli con una serie di incontri e momenti pubblici.

Il programma degli eventi lo trovi cliccando qui.

lunedì 15 settembre 2008

GLI 8 OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO

GLI 8 OBIETTIVI DEL MILLENNIO
Nel settembre 2000, con l'approvazione unanime della Dichiarazione del Millennio, 191 Capi di Stato e di Governo hanno sottoscritto un patto globale di impegno congiunto tra Paesi ricchi e Paesi poveri.
Dalla Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite sono nati otto obiettivi (MDG) che costituiscono un patto a livello planetario fra Paesi ricchi e Paesi poveri, fondato sul reciproco impegno a fare ciò che è necessario per costruire un mondo più sicuro, più prospero e più equo per tutti.
Si tratta di otto obiettivi cruciali da raggiungere entro il 2015.
Link utili:
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mercoledì 10 settembre 2008

verso nuovi stili di vita - editoriale di p.ugo sartorio

Verso nuovi stili di vita - Il primo settembre cade la celebrazione nazionale della Giornata del creato. Un nuovo capitolo di sensibilità pastorale nei confronti di una questione incalzante. - di padre Ugo Sartorio

Pronti, via! Per la terza volta il mese di settembre inizia con la celebrazione della Giornata per la salvaguardia del creato. Quasi una buona abitudine che si va radicando nelle coscienze dei credenti e crea solidarietà di vedute con molti uomini e donne del nostro tempo. L’ecologia, infatti, non può essere considerata un lusso per pochi, ma è ormai per tutti questione di sopravvivenza. La Terra è seriamente minacciata e il degrado ambientale si va sempre più globalizzando, mentre i soggetti che vengono maggiormente penalizzati in questa corsa irrefrenabile allo sfruttamento sono le fasce più deboli della popolazione: in molte nazioni del Terzo mondo i motivi di numerosi conflitti hanno una chiara componente ecologica.

Non a caso il documento dei vescovi italiani (Una nuova sobrietà, per abitare la Terra) parla di una triplice responsabilità: verso le future generazioni, innanzitutto, perché non si inneschino calcoli meschini per soddisfare solo bisogni immediati; verso i poveri (singoli e nazioni) che, oltre a portare il peso di una situazione di disagio e di emarginazione, rischiano di essere ulteriormente penalizzati dalla penuria e dalla cattiva distribuzione delle risorse; verso il mondo intero fattosi ormai villaggio globale e casa comune, per cui gli squilibri si ripercuotono e si amplificano a cascata.

Quali le soluzioni? Probabilmente non esistono ricette facili: a una crisi complessa e articolata non si può rispondere con semplificazioni e tanto meno con moralismi. Inoltre, prima di puntare il dito per dire cosa gli altri dovrebbero fare – anche se un dibattito pubblico che metta gli irresponsabili con le spalle al muro va per forza di cose attivato –, andrebbero analizzati e valutati quegli stili di vita che, soprattutto in Occidente, fanno a pugni con la retorica proclamazione di alti principi etici in rapporto all’ambiente. Rifacendosi al discorso formulato da Benedetto XVI nel giorno dell’Epifania 2008, i vescovi richiamano la necessità di «un nuovo stile di sobrietà, capace di conciliare una buona qualità della vita con la riduzione del consumo di ambiente». Non si tratta di un invito teso solo all’abbattimento intransigente di consumi materiali, a virare verso una stentata qualità di vita, a lasciar perdere – a denti stretti – le comodità con le quali ci siamo a lungo trastullati. La proposta è di spessore e indica una maggiore attenzione proprio alla qualità, alla sostenibilità, alla vivibilità del nostro quotidiano. L’invito, sostanzialmente, è di inserirci in dinamiche positive, che alla lunga ripagano. Da questo punto di vista l’Occidente è ancora troppo immedesimato nel ruolo del figlio prodigo della famosa parabola (cf. Lc 15) che ha chiesto al padre la propria parte di eredità e la sta dissipando.

Perché come cristiani ci sta a cuore, oltre ogni ideologia «verde», la questione ecologica? Perché, come scrive il pastoralista Luca Bressan, «il rapporto uomo-ambiente, la riflessione sulle risorse del pianeta è diventato il luogo a partire dal quale sviluppare una critica al pensiero dominante attuale sia sul versante sociale (lotta alla povertà, questione Nord/Sud), come su quello naturale (attenzione agli equilibri del pianeta), per giungere alla sua caratterizzazione culturale (denuncia del consumismo come stile di vita ingiusto dal punto di vista cristiano)». Insistere solo sul versante sociale potrebbe tramutarsi in una forma come tante di terzomondismo gridato; esclusivizzare e magari sacralizzare il rapporto uomo-natura rischia, d’altra parte, di evocare scenari paganeggianti o di enfatizzare il lato estetico della questione; colpire anche duramente il consumismo senza prospettare forme alternative e plausibili di stili di vita non è altro che gretto e inutile moralismo. L’austerità cristiana, che pure non è facile, è autentica quando è gioiosa, concreta e orientata al bene di tutti.
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fonte: Messaggero di Sant'Antonio, settembre 2008, editoriale.

martedì 1 luglio 2008

TEMA GIORNATA PACE 2009

TEMA GIORNATA PACE 2009
"Combattere la povertà, costruire la pace"

Il vertice della Fao, che ha riunito a Roma decine di capi di Stato e di Governo mondiali qualche settimana fa, si è risolto sostanzialmente in un fallimento. S
i è constatato quanto sia lontano il primo tra gli Obiettivi del millennio, solennemente proclamati nel 2000 dall’Onu, per essere realizzati entro il 2015: ridurre della metà il numero di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno e ridurre della metà il numero di persone che soffre la fame. Non bastano le dichiarazioni di intenti, le affermazioni di principio, le burocrazie degli Stati o delle Organizzazioni internazionali. Bisogna andare al fondo del problema.
Ecco, allora, il tema scelto da papa Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace 2009: "Combattere la povertà, costruire la pace".
È un nesso, quello tra pace e lotta alla povertà, che già due volte è esplicitamente emerso: la Giornata del 1987 aveva come tema “Sviluppo e solidarietà: due chiavi per la pace” e qualche anno dopo, nel 1993, Giovanni Paolo II aveva invitato a riflettere ed operare sul tema: “Se cerchi la pace va incontro ai poveri”.
C’è bisogno di una risposta urgente, ma c’è bisogno anche di avere gli strumenti giusti per poterla fornire in modo adeguato. Si tratta di allargare i nostri orizzonti e allargare il nostro cuore.
La questione della povertà, infatti, è ovviamente un problema materiale, un problema di economia reale e di flussi finanziari. Ma è anche un problema morale e spirituale, culturale. È uno dei grandi temi della geo-politica.
La Chiesa, i cattolici, hanno sempre fatto moltissimo: non solo per venire incontro alla povertà e alle sue cause, incontrando i poveri come persone. Costante è stata l’azione perché la questione sia posta nell’agenda del dibattito pubblico. Incastonato tra le due prime encicliche sulla carità e la speranza e l’attesa enciclica sociale, di questo percorso il tema della Giornata della pace 2009 rappresenta in qualche modo una tappa qualificata. In realtà, proprio in questi anni stiamo assistendo ad una serie di trasformazioni evidenti. Stanno cambiando gli equilibri tra le diverse aree del pianeta: cambieranno per evidente conseguenza anche le nostre condizioni di vita e le relazioni tra le classi ed i ceti sociali anche qui da noi. È necessario ri-orientare anche le nostre categorie interpretative sulla base di questo cambiamento: lo schema delle relazioni Nord (Occidente) – Sud (povero), così come lo schema dei tre mondi, cui magari aggiungere un Quarto mondo, non è più utile: tutto è diventato estremamente più complesso e contraddittorio. Nuove povertà si affacciano anche dentro le nostre società pure formalmente ricche. Combattere la povertà, costruire la pace è, dunque, un impegno trasversale nel duplice senso, quello geo-politico, e quello sostanziale, andando al centro della realtà della vita e della dignità della persona.
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fonte Agenzia SIR